La Fabbrica della Pasta di Gragnano
Un po' di storia e le ricette degli chef stellati
Una sorprendente visita alla Produzione Artigianale, un fantastico Museo Privato e gustose Degustazioni per una magica e Saporita Esperienza!
Frutto di anni di ricerche di antica repertistica museale ed impreziosito da numerosi reperti delle prime Fabbriche di Famiglia, il Museo privato de “La Fabbrica della Pasta di Gragnano” - dedicato dagli eredi a tutti gli Estimatori - rappresenta oggi un autentico fiore all’occhiello della centenaria tradizione e storia della Pasta di Gragnano!
Antichi torchi in legno di straordinaria fattura, canne in bambù con pasta stesa ad asciugare, antiche trafile e strumenti di Pastai, uno dei primissimi trabatti in legno, rarissime immagini e foto di Gragnano, e molto altro ancora, danno vita ad un percorso museale ricco e affascinante, che lascia tutti i visitatori letteralmente in visibilio. Più di 500 reperti, alcuni dei quali risalenti al ‘700, compongono una collezione unica, visitabile ogni giorno nella nostra Fabbrica nel cuore di Gragnano... per un suggestivo “Viaggio nel tempo”!
Una fantastica visita guidata, oltre al Museo, dove Antonino “il Pastaio” vi spiegherà alcuni dei suoi 32 segreti, di come ogni giorno si produce la “Vera” e Pregiata Pasta artigianale di Gragnano.
1. Documentazione storica della famiglia Moccia
IL MUSEO
Oggi produciamo con gli stessi metodi e tempi di 500 anni fa! Selezioniamo la migliore semola di grano duro dal cuore del chicco di grano, di prima estrazione, conservata in silos di tela, che permettono alla semola di respirare e rimanere fragrante. L’impasto della semola avviene solo con l’acqua fresca di un’antica sorgente di Gragnano, ricca di Sali minerali, con una prima delicata fase che dura oltre 15 minuti (fig.1). La trafilatura è solo al bronzo (fig.2), molto lenta. La Pasta è ruvidissima, di un colore vivo (fig.3, 4 e 5), assorbe in modo meraviglioso ed armonioso tutti i sughi, con una resa unica (100g secca = 170g in cottura). Dalle 24 alle 60 ore di lenta asciugatura, a circa 45° gradi per preservare tutte le caratteristiche organolettiche delle materie prime (fig.6, 7, 8 e 9), replicando la storica asciugatura dell’800!